LE PROPOSTE DI LIBERA

 LIBERA – COORDINAMENTO PROVINCIALE DI ROVIGO

PRIME PROPOSTE PER L'ASSEGNAZIONE A FINALITA' SOCIALI
DEL BENE CONFISCATO DI SALVATERRA

Iniziando dalla messa a frutto del terreno - che può essere destinato a colture specializzate da prevedere con il supporto tecnico delle  Cooperative Libera Terra Mediterraneo -  e con la sperimentazione di un impianto di apicoltura per la produzione del miele Salvaterra si creerebbero opportunità per coinvolgere, nel lavoro manuale, persone giovani e persone che vivono situazioni di marginalità o disagio sociale. Il lavoro manuale e con la terra favorisce un più significativo legame con l’opera, permettendo di sperimentarne utilità ed efficacia. La produzione, data la metodologia e l’eticità che contraddistinguono tutto il processo, avrà come conseguenza una positiva ricaduta in termini sociali sia a livello generale che a livello di valorizzazione del territorio di Salvaterra, anche attraverso la creazione di una nicchia di mercato a km zero. Le relazioni di vicinato consentono perdipiù il coinvolgimento dei residenti anche attraverso la coltivazione dell’orto sociale.
La creazione di rapporti produttivi e commerciali di filiera  inseriti nel sistema cooperativo favorirà la formazione professionale dei giovani che sperimenteranno la valorizzazione dei prodotti a denominazione Salvaterra e potranno acquisire conoscenze per un eventuale successivo inserimento nel mondo del lavoro.
la funzionalità della Villa potrà ritrovare attraverso queste attività agricole la sua storica vocazione. Il fatto che tutto questo avvenga in un bene confiscato alla criminalità organizzata impone l’elaborazione culturale ed educativa per la formazione di una coscienza critica affinché la cittadinanza diventi realmente attiva, creatrice di consapevolezza, rispetto della legalità e della solidarietà e della giustizia sociale. Ecco perché la “villa del mafioso” diventerà la “Casa della cultura”, e per l’elevato valore anche simbolico verrà intitolata ad una giovane vittima delle mafie. La Casa della Cultura ospiterà il Presidio locale di Libera e le Associazioni del territorio,  e sarà laboratorio e fucina di interventi educativi e di coesione sociale rivolta a tutta la Provincia e alla Regione.
Libera, attraverso la sua struttura anche a livello nazionale e il circuito di Libera Terra si rende garante del buon utilizzo da parte di chi gestirà il bene,  riservandosi di:
a – effettuare uno studio tecnico teso a definire le potenzialità produttive ed occupazionali dei beni, redigere un piano d’impresa ed individuare le figure professionali necessarie per la loro gestione;
b - realizzare le attività di formazione e di tutoraggio;
c - promuovere e favorire la commercializzazione dei prodotti realizzati secondo i principi dell’agricoltura etica e biologica. 

RUOLO DEL PREFETTO
Libera aveva sollecitato il Prefetto Tafurri fin dai primi mesi del 2012.
La convocazione del Nucleo di Supporto avveniva il 19 luglio.


L'INCONTRO CON I VERTICI DI COOP ADRIATICA
Il giorno 30 luglio a Bologna presso la Sede Nazionale di COOP Adriatica si è svolto un incontro interlocutorio tra vari esponenti del progetto per l’acquisizione del bene confiscato alla criminalità, sito in Badia Polesine (frazione di Salvaterra, Provincia di Rovigo) e la Dirigenza della COOP Adriatica, allo scopo di analizzare l’ipotesi di finanziamento a fondo perduto.
Erano presenti: don Luigi Tellatin, Coordinatore Regionale di LIBERA per il Veneto; Roberto Tommasi, Coordinatore Provinciale di LIBERA in Polesine; COOP Adriatica; Enrico Moro, ingegnere competente per la strutturazione del bene in oggetto, del gruppo di lavoro sui beni confiscati; Donatella Traniello, presidente dell’Associazione CDP onlus, capofila del progetto per l’utilizzo del bene in oggetto; Carlo Zagato, Presidente della Cooperativa sociale “Porto Alegre”, partner del progetto per l’utilizzo del bene, tutti associati a LIBERA.
Per COOP Adriatica erano presenti il Presidente Adriano Turrini, il Vice-presidente Giovanni Monti, il Responsabile delle politiche sociali Marco Gaiba, e Caterina Zanetti membro del Consiglio di amministrazione ed associata a Libera.
I Referenti di LIBERA, Luigi Tellatin e Roberto Tommasi, hanno esposto le motivazioni che spingono a progettare l’assunzione di un impegno che oltre a rivestire un forte valore simbolico implica un significativo contenuto legalitario. L’ing. Moro, fatto riferimento alla probabilità di accedere con successo ad un prossimo bando G.A.L. di finanziamento (capace di coprire fino al 75% dell’investimento previsto) ha descritto con precisione gli aspetti tecnici e finanziari relativi al recupero del bene; Donatella Traniello e Carlo Zagato hanno formulato per grandi linee il progetto per l’utilizzo del bene a scopi sociali.
Gli Amministratori di COOP Adriatica hanno ascoltato con interesse, chiedendo precisazioni e chiarimenti ed hanno manifestato una sincera condivisione delle finalità di LIBERA che, peraltro, sono assunte statutariamente, così come hanno pienamente riconosciute nel loro valore intrinseco anche le finalità sociali.
Venendo poi a discutere dell’ipotesi di un finanziamento che sarebbe destinato a facilitare una prima fase della strutturazione del bene, prevedendo quindi la necessità di ulteriori interventi fino a esito concluso, si esprime l’opportunità di definire con maggiore tecnicità le fasi del progetto e attraverso un confronto costruttivo con Cooperare con Libera Terra – Agenzia per lo sviluppo cooperativo e la legalità , associazione senza fini di lucro costituita da importanti imprese cooperative di vari settori, che con le adeguate competenze potrebbe contribuire a definire itinerario, costi e opportunità.
Dopo un’ora e mezza di aperto ed intenso colloquio, ci si congeda con l’intento di promuovere al più presto questo momento importante per lo sviluppo del progetto, e con l’augurio cordiale e non senza segnale di considerazione e di futuro impegno da parte di Coop Adriatica nei confronti del progetto illustrato.

CAMBIO DI GUARDIA IN PREFETTURA
Nel mese di agosto arrivava il nuovo Prefetto Francesco Provolo - Dal primo incontro il Prefetto si dimostra determinato a sostenere Libera nel progetto di assegnazione sociale del bene confiscato.

Resoconto dell'incontro riservato con il nuovo Prefetto - conseguente strategia

il 15 c’è stato l’importante incontro con il nuovo Prefetto Provolo. All’incontro hanno partecipato Davide Pati (segreteria nazionale Libera), Caterina Zanetti (CdA Coop Adriatica),  e il Sindaco di Badia Polesine. Il Prefetto si è detto determinato a consegnare alla Comunità Polesana il bene confiscato di Salvaterra, e il Sindaco ha preso atto che se si concretizzano le strategie che abbiamo predisposto, procederà ad una delibera di ri-accettazione. Gli steps che abbiamo individuato, dal momento della nuova delibera della Giunta di Badia, sono:
1 – messa in sicurezza dell’edificio
2 – riassegnare praticabilità e dignità al cortile e al terreno adiacente
3 – individuazione delle fasi di restauro e completamento dell’edificio
4 – pubblico bando per l’assegnazione del bene. Occorre mobilitarsi per sostenere l’esito positivo di una questione che può diventare simbolo e concretezza. Il Prefetto concorda sul varo di un Progetto didattico e formativo sulla Legalità, nel quale la destinazione ad utilizzo sociale del bene di Salvaterra è punto irrinunciabile. A tal riguardo si proponeva di convocare in un Istituto scolastico di Badia Polesine il Comitato Ordine e Sicurezza Pubblica, al fine di coinvolgere gli studenti, gli insegnanti e la popolazione dando rilievo provinciale.
Il Gruppo di lavoro sui beni confiscati si sta impegnando molto, ma è necessario il sostegno di tutti.

Nel mese di dicembre il Tavolo provinciale sulla sicurezza e l'ordine si tiene al Liceo Scientifico di Badia Polesine. Viene rilanciata la proposta. In quell'occasione il sindaco cadde nella famosa gaffe: "ci sono dei mafiosi buoni".


LA PROPOSTA DI RECUPERO

A seguito del procedimento di confisca di beni derivanti da attività illecite, con ordinanza del 2003 la Cassazione ordinò la confisca di un immobile sito in Salvaterra di Badia Pol.ne composto da villa storica su 3 piani oltre ad ampio scoperto, costituito da cortile sul lato strada per oltre 400 mq, e terreno scoperto sul retro di quasi 3.400 mq.
A causa di mancanza di fondi e di impossibilità di accesso a finanziamenti specifici il Comune di Badia Pol.ne, assegnatario del bene, non fu in grado di attuare gli interventi necessari a rendere utilizzabile il fabbricato, che si presenta al grezzo.
Nell’intento di rendere disponibile il bene per utilizzo a fini sociali, come già previsto dalle finalità delle leggi che hanno portato alla confisca, con la presente relazione si vuole quindi proporre alcune ipotesi di lavori da attuare sull’immobile, ritenuti i minimi indispensabili allo scopo di mettere in sicurezza le aree ed i locali dello stesso, al fine di poterne garantire l’utilizzo per stralci.
Si sono individuate le seguenti prime due fasi di intervento:
1)     sistemazione delle aree esterne
2)     sistemazione dei locali posti al piano terra

1^ FASE:
 Si ritiene necessario effettuare dapprima interventi sulle aree esterne per poter iniziare a sfruttare la presenza di area scoperta sul retro per attività legate all’economia agricola, vedendo impegnate cooperative sociali, e l’area cortiliva sul lato strada, ampia se pur raccolta, facilmente adattabile all’uso di incontri all’aperto, piccoli concerti, spettacoli, etc. Tali primi interventi potranno rendere disponibili con poca spesa locali, aree e terreni proficuamente sfruttabili ai fini sociali. Gli interventi saranno mirati al recupero innanzitutto del cortile di mq 414 mediante i seguenti interventi specifici:
-                       sistemazione della mura di recinzione con relativi cancello carrabile e pedonale.
-                       Esecuzione di ampio marciapiede lungo le pareti del fabbricato.
-                       Sistemazione delle piante presenti, piantumazione di nuove essenze arboree, sistemazione a prato dell’area
-                       Sistemazione della rete fognaria acque bianche e nere, con predisposizione scarichi, vasche biologiche e condensagrassi
-                       Impianti elettrici esterni per FEM e per illuminazione esterna.

Non si ritiene di attuare alcun intervento sul terreno agricolo posto sul retro in quanto tali attività saranno attuate specificatamente dalle società cooperative cui il bene sarà concesso in uso.
Si ritiene necessario invece procedere anche con interventi edili di ristrutturazione e recupero di alcuni locali posti al piano terra dell’edificio, ed in particolare quelli posti nel lato lungo (a sud/ovest) ritenuti fondamentali per la logistica di qualsivoglia attività venga svolta nelle aree esterne: in particolare si prevede la necessità di provvedere alla realizzazione di bagni e al recupero di alcuni locali con la funzionalità di magazzini per le associazioni o cooperative che utilizzano i locali, o di ricovero di attrezzature in caso di maltempo. Tale esigenza di recupero di alcuni locali al p.t. è comunque dettata dalla necessità di attraversare il fabbricato per poter accedere al terreno retrostante.
Il recupero di tali locali individuati nella planimetria allegata alla presente come :
-                       portico di mq 56 (sulla cui estensione verso nord potranno essere recuperati i locali wc),
-                       portico di mq 22 (destinato a divenire ingresso)
-                       cantina di mq 35,63 (destinata a divenire ripostiglio/magazzino
prevede l’esecuzione di interventi di recupero delle murature con intonaci e tinte, esecuzione di pavimentazioni, realizzazione di impianti e installazione di serramenti, oltre logicamente all’esecuzione dei servizi igienici. Gli impianti elettrici e termici saranno ridotti all’essenziale, garantendo essenzialmente il riscaldamento nei locali bagni e portico di mq 56.
Intervento consistente sarà costituito dai serramenti di chiusura dei varchi di passaggio, larghi oltre 3,0 m sia sul lato cortile che sul retro. Si chiuderanno con cartongesso i passaggi verso i locali che non saranno oggetto di recupero.
COSTI:
Come da computo metrico allegato, per la sistemazione delle aree scoperte (cortile) si prevedono costi pari a circa 15.100 euro oltre a 3.000 euro per impianti elettrici (22620 – 7.500 di fogne nere), per un costo totale di € 18.000 circa.
Per l’esecuzione delle opere edili relative al recupero dei primi locali al piano terra si prevedono costi pari a:
-                       € 12.750 per opere edili di facciata
-                       € 14.250 per impianti (17.250 – 3.000 per cortile)
-                       € 22.750 per opere edili interne
-                       € 7.500 per rete fogne nere
per costo totale che si aggira sui 57.500 euro, che corrisponde ad un a spesa unitaria di circa 500 €/mq, trattandosi di soli interventi di finiture ed impianti essenziali sui 114 mq di locali da recuperare.
Il costo totale del primo stralcio dei lavori, funzionale a rendere fruibili le aree esterne si aggirerà quindi sui 75.000 euro.

2^ FASE:
Successivamente, al reperimento della seconda trance di finanziamenti, potranno essere realizzati gli interventi finalizzati al recupero dei rimanenti locali posti al piano terra.
In particolare si prevede di recuperare i locali  più ampi, posti all’interno del corpo principale della villa, da adibire a uffici, sale riunioni e destinazione direzionale, con entrata principale autonoma, e gli altri locali minori posti a sud/ovest, con funzione logistica-organizzativa. Sul locale posto sul retro, attualmente definito cortiletto di mq 12,5 potrà essere recuperato altro servizio igienico. I due locali “garage” potranno essere funzionali alle attività da svolgere sul cortile (sala regia, segreterie, depositi).
Nella presente seconda fase non si prevede alcun intervento per accedere al piano primo, pertanto sarà chiuso il vano scale con appositi tamponamenti in cartongesso.
Col secondo intervento saranno attuati i lavori e le opere relativi a:
-                       finiture delle facciate principale, verso strada e verso cortile interno, con ripresa intonaci e tinte esterne
-                       sistemazione dei serramenti esterni, compresi balconi
-                       rifacimento del portoncino principale
-                       istallazione dei serramenti interni
-                       esecuzione degli impianti elettrici e termici
-                       finiture delle pareti interne, con intonaci e tinte
-                       esecuzione dei pavimenti in tutti i locali
saranno indagati specificatamente le aperture ed i passaggi al fine di ottimizzare la possibilità di fruizione dei locali anche in contemporanea da parte di singoli gruppi ed associazioni, realizzando locali indipendenti fra loro.
Le superfici totali dei locali che saranno recuperati con la presente seconda fase somma a mq 156 per uso ufficio e 60 a logistica.
COSTI:
per la realizzazione degli interventi previsti nella seconda fase si prevede un costo totale pari a:
-                       € 23.200 per sistemazione facciate
-                       € 60.750 per impianti
-                       € 35.650 per opere edili interne
per costo totale che si aggira sui 120.000 euro, che corrisponde ad un a spesa unitaria di circa 550 €/mq, trattandosi di interventi di finiture ed impianti sui 216 mq di locali da recuperare.

ALTRE VALUTAZIONI:
Nell’ambito delle attività attivate dal Comune di Badia Pol.ne per tentare di accedere a qualche forma di finanziamento, nel Settembre 2005 fu redatto un “progetto esecutivo per la ristrutturazione di un edificio da adibire a sede permanente di centri servizi e associazioni”. Tale progetto prevedeva interventi specifici strutturali di demolizioni e modifiche delle divisioni interne, finalizzati a migliore distribuzione dei locali e quindi a maggiore fruibilità degli stessi. Tale progetto portava ad una spesa complessiva stimata allora pari a circa 600.000 € . Con le presenti valutazioni generali non si è ritenuto di confermare l’impostazione dell’U.T.Com.le, date le limitate risorse finanziarie disponibili. Non si prevedono pertanto interventi strutturali, che comunque non risultano indispensabili.
Le somme sopra esposte sono relative ai soli costi “puri” delle imprese. Non tengono conto degli oneri di progettazione esecutiva, direzione lavori e coordinamento della sicurezza, dell’IVA da applicare alle somme, degli oneri amministrativi e delle spese generali oltre che degli imprevisti. Tali oneri ed accessori di legge potranno comportare una incidenza che si aggira attorno al 30% delle cifre sopra esposte.
Per contro, non si è prevista l’ipotesi, già avanzata nelle sedi opportune, di accedere a forme di finanziamento parziale da parte di soci, sostenitori e società che hanno già dimostrato la disponibilità a sostenere gli interventi fornendo a prezzi di favore, o a titolo gratuito, i materiali necessari. Alcune cooperative o ditte artigiane hanno dato la disponibilità ad fornire gratuitamente la manodopera necessaria per realizzare alcune delle lavorazioni  previste.

IL MURO DI GOMMA
Nonostante il lavoro svolto da Libera in collaborazione con la Prefettura, e i vari tavoli di lavoro e le sollecitazioni, il sindaco di Badia non cede di un passo, e rimane imperturbabile. Gli si propone di concorrere ad un finanziamento regionale, ma nulla si risolve.
A primavera 2013 si apre un nuovo GAL (finanz. regionale) e al Tavolo in Prefettura ci sono ancora le disponibilità del mondo associativo per intervenire con contributi che mettano il Comune in grado di regolare l'IVA su un primo progetto di 200 mila euro. 


Appunti DOPO L’INCONTRO DEL 16 MAGGIO 2013 IN PREFETTURA
La prima considerazione da fare riguarda il coinvolgimento del territorio:
l’assegnazione a fini sociali della villa Valente-Crocco dev’essere priorità per il territorio; d’altra parte, il territorio (società civile) deve sentirsi coinvolto. Al territorio va dato un forte segnale di legalità.
Per questo motivo si ribadisce l’obiettivo di realizzare nel mese di luglio una giornata “del bene comune” (campo estivo) a Salvaterra. Il Prefetto si impegna a coinvolgere il Corpo Forestale nella bonifica del piazzale, e dichiara che nell’occasione sarà pubblicamente reso noto l’impegno o il disimpegno dei soggetti coinvolti.
Il gruppo di lavoro di Libera sui beni confiscati ha elaborato un progetto, che si può trasformare in opportunità di finanziamento a fondo perduto pari a 200.000 euro attraverso il concorso al GAL in scadenza a fine luglio. Libera dichiara di essere disponibile al massimo impegno anche nell’aspetto tecnico. Rimaneva da chiarire se nel bando siano comprese le spese tecniche e l’IVA, che ammontano al 10% del finanziamento.
Il sindaco Fantato ribadiva di avere bisogno di garanzie sulla copertura del progetto, che complessivamente prevede un costo di circa seicento milioni.
Dichiarava però che, assumendo Libera l’onere della direzione lavori e del supporto delle competenze del Dirigente dell’Ufficio Tecnico comunale arch. Stocchi, sarà  disponibile a concorrere al GAL dichiarando contestualmente l’annullamento della determinazione di rinuncia al bene confiscato. Predisporrà con il supporto di Libera la partecipazione al bando Gal.
Unindustria si impegnerà ad una erogazione quantificabile in circa euro diecimila. Conveniva che finalmente si possono concretizzare i presupposti su cui si è lavorato, e auspicava che si possa aprire il cantiere entro l’estate.
Legacoop si riservava una verifica con gli associati, e sottolineava l’importanza che il territorio dia un segnale. Verificherà anche la dimensione della parte cofinanziata.
Confcooperative concordava con quanto esposto, ed approfondirà l’esame del proprio coinvolgimento nel progetto.
La Camera di Commercio si riservava di valutare un contributo al Comune di Badia Polesine pari all’ammontare dell’IVA.
Il Prefetto insisteva sul fatto che anche il Comune dovrebbe contribuire con uno stanziamento di bilancio, e che sarà predisposto un apposito protocollo a cura della Prefettura.

Nei giorni successivi, accertato che sono comprese nel Gal le spese tecniche, mentre l’Iva è esclusa,  COOP Adriatica e LegaCoop concordavano un impegno comune (Coop euro 6000 e Legacoop euro 2000) mentre la Camera di Commercio tornava a tergiversare – ci si augura che l’evidenziato bug informativo all’interno della stessa venga superato.

Il Gruppo di lavoro sta lavorando per coinvolgere altri soggetti, e sta esaminando ulteriori opportunità finanziarie.


I CENTO PASSI

Con il Prefetto si conviene di indire  un campo scout per cominciare a "mettere i piedi" a Salvaterra.
Visti gli impegni di Davide Pati, responsabile nazionale di Libera per i beni confiscati, si individua la data dell'11 luglio 2013.
Nel frattempo il sindaco si impegna a ritirare la delibera di rinuncia, e a dar corso al piano di concorso al finanziamento su cui il gruppo di lavoro di Libera sta lavorando, con la garanzia offerta dal Prefetto della copertura necessaria per gli oneri fiscali (IVA) che sarà assicurata con l'intervento delle Associazioni territoriali: Legacoop, Coop Adriatica, Unindustria e Camera di Commercio.
La Forestale interviene per una prima pulizia del cortile. Nel frattempo viene risolta la questione dell'occupazione del terreno: l'agricoltore accetta di concludere il raccolto e di lasciare libero il terreno. Dopo un'ispezione effettuata con Prefettura, Forestale, Carabinieri, Vigili del Fuoco e Vigili Urbani, con la collaborazione del Sindacato Pensionati (S.P.I.. - CGIL) si organizza una squadra di volontari per completare l'operazione "dignità". Nel primo finesettimana di luglio gli scouts possono issare l'alzabandiera.

Vedi la rassegna stampa


DALLA RINUNCIA ALLA CONTRO-RINUNCIA
Si arriva ad agosto 2013 e c'è la revoca della rinuncia





2 commenti:

  1. La documentazione sul progetto di concorso per accedere alla prima fase di finanziamento destinato al recupero del bene confiscato di Salvaterra è ora depositata presso l'Ufficio Tecnico comunale di Badia Polesine che sta concludendo la procedura della presentazione al GAL, dopo la formalizzazione attuata dall'Amministrazione Comunale (scadenza 31 agosto 2013).
    Desidero ringraziare tutti coloro che sostengono il progetto di riassegnazione ad utilizzo sociale di Villa Valente-Crocco.
    Il ringraziamento va a tutte le persone che con dedizione hanno destinato e rivolgeranno a Salvaterra parte del loro tempo privato per una visione condivisa di "bene comune".
    Rimaniamo fiduciosi nella valutazione che gli Organismi preposti attueranno, in considerazione dell'elevato rilievo sociale ed etico rappresentato dal riscatto di un bene sottratto alla criminalità organizzata, e confidiamo di approfondire insieme un legame, una rete di condivisione, perché, come dice don Ciotti: "la speranza nel futuro è nel segno del noi, del fare insieme e dei giovani".

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  2. 7 agosto 2013 - delibera della Giunta comunale di Badia Polesine:
    https://docs.google.com/viewer?a=v&pid=sites&srcid=ZGVmYXVsdGRvbWFpbnxsaWJlcmFybzIwMTN8Z3g6MjU0MWMwODU5ZjIzZDIwMQ

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